mercoledì 26 aprile 2017

Recensione : "Chi sta male non lo dice" di Antonio Dikele DiStefano

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Non limitatevi a chiedere "Come stai?" a chi amate sul serio, perché chi sta male non lo dice. 
Ignorammo tutto, per un tempo sufficiente a capire che tra noi, se avessimo voluto, sarebbe potuto accedere qualcosa.
Ciao cari lettori,
sono molto impegnata e non  riesco a dedicare al blog il tempo che vorrei, però, sono felice di proporvi la recensione di un libro che ho letto appena è stato pubblicato e il quale mi ha colpita molto.      
                    
Trama:
"Spesso mi sono sentita dire 'come sei timida'. Mi arrabbiavo e ci rimanevo male, perché vedevo come un insulto il fatto che altri sottolineassero il mio essere insicura. Molte volte mi sono sentita dire dalle mie colleghe e da mio padre 'devi intervenire di più, devi parlare, devi sorridere'. Mi convincevo che loro riuscivano a parlare con più facilità con le persone perché avevano qualcosa in più di me, ma mi sbagliavo. La timidezza è una forma di protezione verso noi stessi."
 Chi sta male non lo dice è il terzo romanzo di Antonio Dikele Distefano. Una storia romantica e malinconica raccontata con gli occhi dei due protagonisti Ifem e Yannick.
Analisi e commento:
Ifem, protagonista e narratrice prevalente del libro in questione , analizza se stessa, la fine della storia d' amore con Yannick, ragazzo alquanto problematico, dipendente dalla droga, che lotta per l'integrazione.
Quando mi lasciò, iniziai a farmi tutti i giorni, anche in camera mia. Cosa che non avevo mai fatto prima. In realtà era più la paura di perdere un punto di riferimento che quella di perdere lei, perché l'abitudine solitamente ci fa accettare qualsiasi dolore, qualsiasi amore.
"Che sei bella lo sanno tutti. Ma non tutti sanno che quando ti bacio tra l'orecchio e il collo fai una smorfia di piacere, che di notte anche quando non c'è nessuno parli a bassa voce come a non voler disturbare, che ti addormenti di colpo e respiri piano, che tieni gli occhi chiusi quando baci e le mani sul mento di chi baci. Non sanno che vuoi sentirti protetta, che sei sensibile. Non sanno che provi i brividi se ti bacio sulla schiena, che quando te ne vai, poi fai venire voglia di vederti ancora".

Racconta poi le dinamiche e gli scheletri nell' armadio che le nascondeva la propria famiglia. Descrive il suo atteggiamento di fronte alle situazioni che la portavano a chiudersi sempre di più per proteggersi dal mondo che la circonda. Non ha mai pensato prima ad ora a sé, alle proprie emozioni ma si è sempre preoccupata del malessere che provavano gli altri accantonando il suo.
Facevo ogni cosa che mi chiedevi ,anche quando pretendevi che le tue idee e le tue fissazioni assurgessero al rango di esigenze esistenziali imprescindibili. Col tempo però furono le droghe a fermarti, ad aprirti ferite che non si sarebbero risanate mai.
Forse, adesso che riesce a vedere le cose con più lucidità, le rimane maggiormente facile far emergere al di fuori i suoi pensieri che prima erano stati da lei  chiusi a chiave, imprigionati nella sua coscienza.
Impara a rivivere gli avvenimenti passati con una certa distanza, anche se le provocano ancora dolore, prova con fatica a ricominciare da zero e probabilmente per farlo le serve ripartire dalle sue radici. Basta essere una ragazza passiva e arrivato il momento per Ifem di cominciare a vivere davvero ed essere felice.
Ho apprezzato molto questo libro, le parole utilizzate sono le più adatte per una persona che ha voglia di leggersi finalmente dentro, analizzando il suo passato, le sue scelte e i suoi errori. Pian piano è come se tutte le difficoltà esplodessero all' esterno e venissero alla luce tanto quanto i sentimenti  provati dalla protagonista femminile, e questa se ne liberasse lentamente.
Le frasi del libro sono così delicate e profonde da incantarti e farti soffermare su ogni parola per darle il giusto peso, un libro toccante e malinconico come anticipava la trama. In pochissime pagine Antonio Dikele DiStefano cattura subito la curiosità del lettore. E' il primo libro che ho avuto il piacere di leggere dell' autore e sono molto soddisfatta di averlo fatto, è in grado di trasmettere attraverso la scrittura i sentimenti, i tormenti e le insicurezze dei suoi stessi personaggi.
Assolutamente valido, non ha deluso le mie aspettative.
"
Confida sempre e solo in te stessa Ify".
Spesso fingevo di stare bene quando invece volevo urlare il mio dolore. Fingevo indifferenza mentre i miei occhi invocavano abbracci. Fingevo di sorridere, di non sapere che le relazioni forniscono sempre come quando ai sogni si vuole urlare, ma non esce la voce. Sono sempre stata quel tipo di persona che quando vede una porta chiusa non sente sempre il bisogno di bussare.
Mi limitavo a scriverti. Ad amarti da lontano.
Penso che se serrassimo il cuore come facciamo con gli occhi quando si ha paura del buio sarebbe tutto più facile.
Non cercavo un rifugio, ma un luogo dove io avrei potuto smettere di nascondermi, qualcuno da amare, non per ciò che dice, ma per come tace, non per com'è, ma per come sono. Non voglio più soffocare l' impulso e aspettare che passi, se servirà voglio dire" mi manchi", se servirò voglio sentirmi dire "ho bisogno di te".
Vado per tornare diversa, per dimenticarmi che non ci sei e ricordarmi che esisto.


 Voto:8.
Anno  di pubblicazione:  2016
Prezzo : 4.99 € (kindle) 12€ (cartaceo) (edizione kindle) 0€ (quella che ho recensito)  comprerò al più presto il libro in versione cartacea perché sono curiosa di scoprire le parti inedite del romanzo.  
Pagine : 162.                                                                                                                                                                                                                                       
https://www.facebook.com/sognareoltrelenuvole/
Lascio qui il link della pagina facebook per chiunque fosse interessato a seguirmi. Fatemi sapere cosa ne pensate della recensione nei commenti.                                                  
CA. 

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