lunedì 19 novembre 2018

Recensione : "Vendemmia rosso sangue" di Maurizio Castellani.





Trama :
Per chi ancora non avesse letto il romanzo giallo “La Ventiquattrore - Delitto in albergo”, mi presento: mi chiamo, anzi mi chiamano perché io non mi chiamo mai, Marco Vincenti e sono un normalissimo e tranquillo ex Geometra di provincia che, grazie alla zia Maria e pace all’anima sua, ha ereditato e gestisce un piccolo albergo nel Comune di Casciana Terme, località adagiata sulle colline pisane e conosciuta per le cure termali da oltre 900 anni, ma anche per la figura di Armando Picchi, che qui ha mosso i primi passi nel mondo del calcio.
Ed è proprio in questo albergo che iniziò, con l’aiuto di due amici e circondato, si fa per dire, da diverse donne, la mia attività di investigatore.
L’autore, forse stuzzicato dal fatto che la Toscana è terra di grande letteratura ma anche di ispirazione per best-seller internazionali a tinte forti, un giorno si svegliò con l’idea di mettersi a scrivere un racconto giallo, e fra i tanti aspiranti ha scelto proprio il sottoscritto per interpretare il suo personaggio principale.
Ne “La ventiquattrore - Delitto in albergo”, insieme a due amici inseparabili, a un Maresciallo dei Carabinieri e alla bellissima Grazia, riesco a fare luce sul primo di una serie di fatti criminali che avverranno nella località; ammetto che nella risoluzione di quel caso la fortuna è stata dalla mia parte, ma nulla comunque ho tralasciato, compresa l’analisi psicologia della persona a riguardo del Maresciallo Bevacqua, il quale, dietro la severità dettata dal ruolo che svolge, nasconde in realtà una intelligenza e una umanità molto spiccate.
Dal primo delitto sono trascorsi alcuni mesi, periodo in cui l’albergo ha lavorato a pieno ritmo. Il paese, senza più giornalisti, fotografi e curiosi “della peggio specie”, stava tornando piano piano alla sua normalità e le giornate si susseguivano una all’altra nella tranquillità più assoluta.
Con la Grazia c’era stato un “contatto”, ma poi non si era mosso più niente e io mi ero sempre di più dedicato all’albergo e alle cene del venerdì sera con gli amici.
Tutto fino a questa mattina, quando con la scusa: “Ciao Marco è un po’ che non ci si vede…”, l’autore entra in albergo, e chiedendomi un caffè si sistema in saletta, proprio nell’angolo riservato ai “tre detectives”.
Ed ecco che di nuovo entro in scena, si accendono i riflettori, il truccatore cerca di elaborare un make-up che tenga conto delle particolari esigenze espressive richieste dallo sceneggiatore, i costumisti e i cameramen si aggirano per l’albergo sotto l’occhio vigile del regista e… ecco il primo ciak!
Questa volta il caso da risolvere è più arduo, più complicato… l’autore vuole metterci alla prova, vuole capire fino a che punto possono spingersi le nostre menti, e alla fine si riterrà soddisfatto. Era plausibile, inevitabile, che finisse così, del resto nulla si può contro “il club dei detective”.
Piero e Andrea dimostreranno doti investigative più raffinate rispetto al passato, anche se prediligeranno l’azione al pensiero; il Maresciallo, fidandosi sempre più del trio, stringerà con noi un patto segreto, mentre io costretto a non muovermi dall’albergo per l’assenza di Grazia, arriverò alla soluzione del caso solo per osservazione e rigorosa deduzione logica.
Dimenticavo, questa è la mia ultima presentazione rivolta ai lettori, d’ora in poi sarà l’autore stesso a riassumere il libro nella sinossi. Non è per maleducazione o svogliatezza che ho preso questa decisione, ma perché così mi è stato richiesto da lui stesso, ritenendo che tale mia attività non sia più necessaria.
“…oramai, con questo secondo racconto, il pubblico ti conoscerà sempre di più, Marco, e non avrai ulteriore bisogno di presentarti... caso mai nel prossimo ci sarà una introduzione… comunque, vedremo al momento”.
Quindi, vi lascio nelle sue mani e mi troverete nel racconto, ricordandovi che a voi parlerò in prima persona.

Analisi e commento :

"VENDEMMIA ROSSO SANGUE" è un giallo con una particolarità che salta subito all'occhio del lettore, ovvero, una dose molto ampia di ironia e sdrammatizzazione che generalmente è difficile riscontrare all' interno di questo genere letterario.
Forse, è stata proprio questa l'arma vincente di questo libro. Si tratta di un romanzo leggero e divertente, a tratti commovente, in cui Marco e i suoi amici giocano a fare i detectives ancora una volta, fino a quando non saranno troppo coinvolti da un altro caso di omicidio. Ho amato la simpatia e la comicità di ogni singolo personaggio, l' utilizzo da parte dell' autore di alcune espressioni tipiche del dialetto toscano per rimarcarne la provenienza e l'originalità. 
Il suo, è un romanzo scorrevole caratterizzato dalla fusione di leggerezza e drammaticità, un binomio perfetto. Una morte misteriosa e tante dinamiche da scoprire che lasceranno il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.


L'autore :
Dopo tanti anni passati a leggere decide di mettersi a scrivere. “La ventiquattrore Delitto in albergo, è il suo primo racconto giallo dove la trama delittuosa si mescola a comicità e ricette di cucina. Recensito dal famoso sociologo F. Alberoni, ha vinto il Primo Premio Nazionale di Narrativa nel 2016 “La città di Murex” e nel luglio del 2017 il primo premio della XIII edizione del concorso “Io scrivo” A giugno del 2017 ha pubblicato con la casa editrice Carmignani, un breve romanzo giallo, dove il personaggio principale è il Commissario Bertini della Questura di Pisa. A novembre 2017 ha pubblicato con Il foglio letterario Editore un breve romanzo giallo – La seconda indagine del Commissario Bertini “Delitto al Book Festival”. “Vendemmia rosso sangue – Lo strano caso del morto che parla” è il suo secondo romanzo giallo dove Marco Vincenti (protagonista del primo romanzo) indaga su una misteriosa morte insieme ai suoi due amici e al Maresciallo Bevacqua. Toscana, comicità e ricette di cucina fanno da contorno al piatto forte, ovvero al giallo.

Anno di pubblicazione : 2017
Prezzo : 13€
Pagine : 153
Voto : 4/5⭐⭐⭐⭐




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